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SERVIZI OFFERTI

IGIENE ORALE

La pulizia dei denti e delle gengive è molto importante perché preserva i denti da gravi malattie che possono portare alla loro morte e perdita. Purtroppo è ancora diffusa una tecnica errata di spazzolamento dei denti. Per un corretto uso lo spazzolino deve essere posizionato perpendicolarmente alla gengiva con spazzolamento dalla gengiva al dente e non viceversa. In sostanza i denti superiori si puliscono verso il basso, quelli inferiori verso l’alto. L’operazione deve essere eseguita anche nella parte interna dei denti, spesso trascurata. Per quanto riguarda i molari devono essere puliti dal dietro verso l’avanti e viceversa. Lo spazzolino è il principale strumento per la pulizia dei denti e deve avere una testina che riesca a raggiungere facilmente ogni parte della bocca. Lo spazzolino va cambiato dopo circa 3 mesi e la durezza delle setole deve essere media o medio/morbida. Da qualche anno sono in commercio anche spazzolini elettrici che possono essere più efficaci di quelli manuali se utilizzati in maniera appropriata; è importante inoltre che abbiano una testina tonda con movimento oscillante-rotante. Il filo interdentale serve a eliminare la placca tra un dente e l’altro, altrimenti impossibile da rimuovere con lo spazzolino, il filo va utilizzato delicatamente per non creare traumi alle gengive. I denti vanno puliti dopo ogni pasto, prima di dormire e al risveglio. E' molto importante anche la pulizia della lingua che può essere effettuata con un puliscilingua. La pulizia della lingua, almeno una volta al giorno, permette di ridurre la quantità di placca presente nel cavo orale. Oltre alla corretta igiene domestica è utile recarsi dal dentista ogni 6 mesi non solo per un controllo generale della bocca, ma anche per una più profonda e professionale pulizia dei denti soprattutto in quei punti inaccessibli che sia lo spazzolino sia il filo non riescono a pulire in modo efficace.

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SBIANCAMENTO DENTALE

E' un metodo utilizzato dai dentisti per rendere più bianchi i denti. Occorre dire però che lo sbiancamento dei denti ha risultati variabili: nelle persone che hanno denti cariati, devitalizzati o finti lo sbiancamento può essere controproducente lasciando alcuni denti bianchi altri invece più scuri. Anzitutto prima dello sbiancamento, il soggetto deve sottoporsi a una pulizia dei denti professionale, per rimuovere placca e tartaro. L’effetto collaterale più comune quando si sbiancano i denti può essere un aumento della sensibilità degli stessi, che dà quella fastidiosa percezione di caldo-freddo.
Non sempre lo sbiancamento dei denti ottiene gli effetti desiderati: nelle persone che hanno denti cariati, devitalizzati o finti lo sbiancamento può essere controproducente lasciando alcuni denti bianchi altri invece più scuri. La durata dello sbiancamento dipende da soggetto a soggetto, gli sbiancamenti professionali effettuati dal dentista possono durare anche 5 anni, però se dopo il trattamento si fuma, si beve caffè e si fa uso di altre sostanze che opacizzano i denti è naturale che l’effetto bianco durerà di meno.

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CONSERVATIVA

L'odontoiatria conservativa si occupa della restaurazione di denti che presentano, conseguentemente a carie o traumi, lesioni dello smalto e (in alcuni casi) della dentina.

Cos'è una carie?

La carie è la più diffusa malattia dei denti. La carie è una patologia degenerativa dello smalto e della dentina che si origina dalla superficie dei denti per procedere in profondità fino alla polpa dentaria. Una volta instaurato il processo carioso, ossia la formazione di una cavità prima nello spessore dello smalto e poi in quello della dentina, esso continua senza sosta, fino ad arrivare alla polpa del dente. La carie può essere favorita anche da una dieta sbagliata, per esempio una estremamente ricca di dolci e merendine oppure da una scarsa o incorretta igiene dentale. La più immediata conseguenza della carie è la distruzione del dente, la formazione di cavità e, in caso di carie avanzata, di dolore. Se la carie non viene curata si può verificare l’infezione della polpa dentaria dentro la quale si trovano nervi e vasi sanguigni. La terapia consiste nella rimozione della carie e nell'otturazione della cavità residua. Per prevenire la carie occorre pulire adeguatamente i denti dopo i pasti principali con spazzolino e filo interdentale e recarsi periodicamente dal dentista, almeno un paio di volte l’anno, per delle visite di controllo.

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ENDODONZIA

L'endodonzia è quella parte dell'odontoiatria che si occupa della prevenzione, della diagnosi e del trattamento di malattie e lesioni della polpa dentale.

TRATTAMENTO ENDODONTICO O DEVITALIZZAZIONE


La polpa dentale, comunemente indicata con il termine nervo del dente, è contenuta all'interno del dente ed è in realtà un tessuto connettivo altamente specializzato, contenente arterie, vene, terminazioni nervose e cellule connettivali.

A causa di carie profonde (con conseguente contaminazione batterica) o in seguito ad un trauma, si può verificare l'infiammazione e, in casi più gravi, l'infezione della polpa dentale: si va incontro alla pulpite.L'infiammazione, acuta o cronica che sia, si può propagare al di fuori della radice dentaria per poi diffondersi all'osso alveolare circostante; la diffusione dell'infiammazione porta alla formazione di lesioni definite ascesso o granuloma.
In questo casi, in cui il danno diventa irreversibile, l'unica alternativa all'estrazione del dente è la cura canalare (trattamento endodontico o devitalizzazione).


La devitalizzazione (cura canalare), consiste nella rimozione del tessuto pulpare sia a livello della corona sia a livello delle radici e nella sostituzione del tessuto rimosso con un'otturazione permanente in guttaperca e cemento canalare, previa adeguata sagomatura dei canali radicolari.

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CHIRURGIA ORALE

La piccola chirurgia orale comprende tutte le terapie chirurgiche limitate al cavo orale che possono essere svolte nella struttura ambulatoriale.
Gli interventi più comuni sono:
- estrazioni dentarie
-estrazioni di ottavi inclusi
-apicectomia
-gengivectomia
-frenulectomia
-incisione di ascessi

IMPLANTOLOGIA

E' una branca dell’odontoiatria che si occupa degli impianti dentari cioè degli interventi chirurgici con i quali denti mancanti sono sostituiti anziché col tradizionale ponte con denti artificiali fissati, generalmente con viti al titanio. In sostanza ricostruisce il patrimonio dentale perduto nel modo più simile e reale possibile sia a livello estetico sia a livello funzionale, ossia la masticazione.
Gli impianti possono sostituire un dente singolo, un gruppo di denti oppure essere utilizzati per stabilizzare una protesi totale. Attualmente il materiale che viene più utilizzato è il titanio, assai biocompatibile e che non provoca fenomeni di rigetto da parte dell’organismo in quanto è un materiale inerte.
Le operazioni di implantologia dentale prevedono alcune sedute. Nella prima seduta si inserisce l'impianto nell'osso, dopo 3-4 mesi si controlla se l'impianto si è integrato con l'osso, infine si riporta alla superficie l’impianto precedentemente sepolto nella gengiva, quindi l’odontoiatra procede alle costruzioni dentali definitive che possono essere in ceramica, vetropolimero o resina.

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PROTESI FISSA


La protesi fissa è quella branca dell’odontoiatria che si occupa della progettazione e realizzazione di manufatti (capsule o corone, e ponti)che vengono utilizzati per rimpiazzare la dentatura originaria persa o compromessa per motivi funzionali e/o estetici.La protesi fissa viene così denominata perchè fissata agli elementi pilastro con la cementazione e non può essere rimossa dal paziente. Tali elementi se si ancorano sul dente o radice residuo vengono definiti corone, se poggiano sui denti adiacenti (opportunamente limati) con il fine di ripristinare denti mancanti ponti e se sono inseriti su impianti vengono definite protesi su impianti. Oggi una protesi eseguita secondo” lege artis “deve avere alcuni requisiti fondamentali:innanzitutto avere una corretta occlusione ,un adeguato punto di contatto con gli elementi adiacenti per proteggere le papille gengivali,una corretta modellazione che conferisca naturalezza ed esteticità e soprattutto massima precisione nel fine preparazione affinché non si vedano in seguito margini gengivali infiammati oppure orrendi bordi neri.

Corone-Capsule

Le corone sono protesi per denti singoli dei quali almeno la radice è conservata. Si ancorano o al dente opportunamente preparato (moncone) o, tramite perni endocanalari alla radice Le corone, come anche gli elementi di ponte possono essere in metallo- ceramica , solo ceramica o zirconia.


Ponti

Nei ponti l'elemento dentario mancante viene sostituito da una protesi che comprende anche gli elementi dentari adiacenti che vengono per questo ridotti a monconi e protesizzati anch'essi. L'elemento mancante assieme agli elementi pilastro (i monconi sui quali si appoggia) forma il ponte. Può essere totale cioè comprendere l'intera arcata (protesi a ponte circolare) o parziale comprendente due o più elementi. Gli elementi pilastro devono essere sempre in numero superiore o uguale agli elementi mancanti, se ciò non sussiste si avrà con il tempo un insuccesso in quanto il carico masticatorio determinerà la frattura o l’indebolimento dei denti pilastro.


Protesi su impianti

In questo caso la radice dell'elemento mancante viene sostituita da un impianto in titanio inserito nell’osso e su questo viene cementato o avvitato l'elemento protesico. Con gli impianti è possibile realizzare anche ponti che possono sostenere l'intera arcata dentaria.


Faccette

Le faccette in porcellana sono sottili lamine in ceramica che vengono cementate sulla superficie visibile dei denti anteriori. I denti che accolgono una faccetta sono leggermente limati per far spazio alla ceramica. Tuttavia, la loro preparazione è estremamente conservativa e deve essere mantenuta a livello della porzione più superficiale del dente, lo smalto. Lo smalto consente un’adesione ottimale delle faccette al dente.

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PROTESI MOBILE

Protesi Mobile Totale

La protesi mobile totale chiamata comunemente "dentiera" è costituita da una base in resina (di solito rosa o trasparente) dove vengono montati degli elementi dentari, che possono essere di "resina o ceramica".

Tale dispositivo è indicato a quei pazienti a cui mancano totalmente i denti di un arcata. La procedura consiste nella presa di un impronta con alginato e un portaimpronta universale. Una volta presa la prima impronta si sviluppano i modelli in gesso, che successivamente servono per costruire un 2° portaimpronte (questa volta personalizzato per il paziente), che serve per rilevare la seconda impronta chiamata "di precisione".

Presa la seconda impronta l'odontoiatra la invia al laboratorio il quale facendo riferimento alle indicazioni dettate dell'odontoiatra sia per la parte funzionale (particolarità della mucosa, dell'osso, allergie esistenti, ecc.), che per quella estetica (forma, colore degli elementi - particolarità del viso, ecc.) prepara il manufatto, montando gli elementi dentari provvisoriamente per la prova estetica e funzionale.

La prova consiste nel verificare che il paziente si trovi bene con il manufatto e che l'estetica sia bilanciata con i lineamenti del viso, con la linea del sorriso; che gli elementi non siano troppo evidenti o poco accentuati, che il colore degli elementi non siano troppo chiari o scuri, che sembrino naturali e possibilmente (su richiesta del paziente) che ci siano delle personalizzazioni tali da far sembrare che si abbiano i denti propri.

L'ultima seduta è quella della consegna della protesi al paziente, verificando prima che siano corretti i parametri indispensabili (chiusura bocca, altezza denti), e senza prima aver effettuato i ritocchi che occorrono perchè questa sia portata senza causare alcun fastidio.

La protesi totale una volta consegnata deve essere portata sempre durante il giorno il paziente i primi giorni dovrà abituarsi a questo dispositivo (come a volte succede con un paio di scarpe nuove), se il paziente si accorge che il manufatto fa male o tende a provocare delle piccole ulcere, deve recarsi subito tramite appuntamento, dal dentista e farsi ritoccare la protesi nel punto in cui da fastidio.

Quando la protesi perde la sua stabilità, deve essere ribasata ovvero deve essere riadattata alle mucose (queste nel tempo cambiano a causa dell'osso che tende a ritirarsi).

Se siete portatori di una protesi mobile è bene fare un controllo, almeno 1 volta l'anno, inoltre per la salute della vostra bocca e per una migliore vita della vostra protesi è bene seguire le istruzioni d'uso indicate per il manufatto.


Protesi Mobile Immediata

E' una protesi mobile, che viene costruita immediatamente dopo aver subito una o più estrazioni di elementi dentari. Avere una protesi provvisoria porta il vantaggio di utilizzare subito una protesi, togliendo il disagio di rimanere senza denti (per il periodo di tempo che bisogna aspettare che le ferite siano guarite e che l'osso e le gengive si siano ritirate) e favorendo un adattamento da subito sia nel mangiare che nel parlare. Ma avere una protesi immediata porta anche degli svantaggi, tra cui i processi di riassorbimento di ossa e gengive con problemi di stabilità e e aderenza con conseguente necessità di eseguire più ribasature in breve tempo o in alternativa il rifacimento in un secondo tempo, di una nuova protesi totale.


Protesi Mobile Scheletrata 

Lo scheletrato è una protesi parziale rimovibile costituita da una sovrastruttura metallica ( cromo, cobalto, molibdeno oppure oro ) alla quale sono ancorati, mediate la resina, i denti mancanti.

La protesi scheletrata è utilizzata quando aree edentule sono troppo estese o troppo numerose per  essere ripristinate con una protesi fissa, oppure quando i denti rimanenti non sono sufficientemente stabili per sopportare una protesi fissa

Lo scheletrato può essere con Ganci: sono dispositivi fusi con il resto dello scheletrato che si agganciano ai denti pilastro per assicurare la stabilizzazione della protesi.

oppure con attacchi: vengono usati al posto dei ganci per migliorare l'estetica della protesi: sono composti da due parti disinseribili tra loro, di cui una saldata a una corona che ricopre il dente pilastro e una saldata allo scheletrato.

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